Sotto l’aspetto normativo il presente lavoro è stato effettuato tenendo conto innanzitutto della legge 100/2012 la quale ha introdotto precisi adempimenti per le amministrazioni comunali, in particolare facendo riferimento a:

  • 3 -Prescrive che “i piani e i programmi di gestione, tutela e risanamento del territorio devono essere coordinati con i piani di emergenza di protezione civile, con particolare riferimento a quelli previsti all’articolo 15, comma 3-bis, e a quelli deliberati dalle regioni mediante il piano regionale di protezione civile”.

Da tale premessa emerge con chiarezza il ruolo cardine e l’indirizzo che assume il Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile nell’ambito delle scelte di pianificazione territoriale. Esso  di fatto ha ribaltato la precedente impostazione che prevedeva l’armonizzazione dei Piani di Emergenza di Protezione Civile ai Piani Territoriali.

In precedenza la legge n. 225 del 24 febbraio 1992 istituì il Servizio Nazionale di Protezione Civile, con l’importante compito di “tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo dei danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi”. Tale legge, con le sue successive modifiche, disciplina il servizio di Protezione Civile come sistema coordinato di competenze, al quale concorrono: le Amministrazioni dello Stato; le Regioni; le Province; i Comuni e altri Enti locali; gli Enti pubblici; la Comunità Scientifica; il volontariato; gli ordini e i collegi professionali e ogni altra istituzione, anche privata. All’interno del sistema coordinato delle competenze un ruolo di fondamentale importanza è affidato ai Comuni che devono predisporre il Piano di Emergenza Comunale (PEC) e che, per tale scopo, possono dotarsi di una struttura di Protezione Civile. In conformità all’art. 15 della Legge 225/1992 ed all’art. 108 del D. Lgs. 112/1998, il Sindaco diventa l’Autorità comunale di Protezione Civile e pertanto ha il compito di gestire e coordinare i soccorsi e l’assistenza alla popolazione, dando attuazione alla pianificazione di Protezione Civile.

Negli ultimi anni la pianificazione di emergenza ha visto un radicale mutamento dei criteri di riferimento, puntando sempre più l’attenzione verso un’analisi degli scenari di rischio e delle procedure ad essi collegate, spostando l’attenzione dalla semplice raccolta di dati e numeri ad una più ampia analisi del territorio e dei rischi incombenti su di esso. Lo scopo principale della stesura di un PEC (partendo dall’analisi delle problematiche esistenti sul territorio) è l’organizzazione delle procedure di emergenza, dell’attività di monitoraggio del territorio e dell’assistenza alla popolazione. È quindi fondamentale l’analisi dei fenomeni, naturali e non, che sono potenziali fonti di pericolo per la struttura sociale e per la popolazione.

Pertanto la redazione del PEC ha i seguenti obiettivi:

  1. Individuare i rischi presenti nel territorio comunale, attraverso l’analisi di dettaglio delle caratteristiche ambientali ed antropiche della zona. Tale attività permette di individuare degli scenari di riferimento sui quali basare la risposta di Protezione Civile;
  2. Affidare responsabilità e competenze, che vuol dire saper rispondere alla domanda “chi fa/che cosa”. L’individuazione dei responsabili, se pianificata in tempo di pace, permette di non trovarsi impreparati al momento dell’emergenza e di diminuire considerevolmente i tempi di intervento;
  3. Definire la catena di comando e controllo e le modalità del coordinamento organizzativo, tramite apposite procedure operative, specifiche per ogni tipologia di rischio, necessarie all’individuazione ed all’attuazione degli interventi urgenti. Definire la catena di comando e controllo significa identificare: chi prende le decisioni, a chi devono essere comunicate, chi bisogna attivare e quali enti/strutture devono essere coinvolti.
  4. Instaurare un sistema di allertamento, cioè definire le modalità di segnalazione di un’emergenza e di attivazione delle diverse fasi di allarme, per ciascuna tipologia di rischio. Tale attività è connessa all’organizzazione del presidio operativo;
  5. Individuare le risorse umane e materiali necessarie per fronteggiare e superare la situazione di emergenza: quali e quante risorse sono disponibili e come possono essere attivate.

 

In particolare il PEC della Città di Vicenza è stato aggiornato e revisionato tenendo conto di quanto contenuto in:

  1. “Linee guida per la standardizzazione e lo scambio informatico dei dati in materia di protezione civile – Release 2011’’ fornite dalla Regione Veneto con deliberazione n.3315 del 21/12/2010. Tale provvedimento individua tre passaggi:
    1. l’approvazione del Piano da parte della Giunta Comunale e l’invio dello stesso alla Provincia per la validazione;
    2. la validazione del Piano da parte del Comitato tecnico provinciale;
    3. la definitiva approvazione del Piano da parte del Consiglio Comunale.
  2. ‘’Indirizzi tecnici operativi per l’aggiornamento dei Piani Comunali di Emergenza (contenuti nella ex Legge 225/1992) per la verifica di coerenza dei Piani Regolatori Comunali forniti dalla Provincia di Vicenza, a tutti i comuni, il 21/01/2015 con nota prot. n.4175.

 

Il piano è composto dalle seguenti relazioni descrittive; tavole cartografiche ed allegati:

  • p0101010-1 – Relazione Generale;
  • p0101010-2 – Lineamenti della Pianificazione e Modello di Intervento;

 

  • ALLEGATO A – piani operativi:
  • A1 Procedura per alluvioni ed esondazioni Rev_Feb2018_p0301080-1;
  • A2 Elenco criticità idrauliche Rev_Feb2018_p0301080-2;
  • A3 Procedura per alleggerimento ponte Angeli in caso di emergenza idraulica_p0301080-3;
  • A4 Piano neve Rev_Feb2018_p0301040;
  • A5 Piano di gestione della viabilità Rev_Feb2018_p0301050A6Procedure operative per disinnesco ordigno bellico;
  • A6 Piano e Procedure Disinnesco Ordigno Bellico Rev_Feb2018;
  • A7 Piano e procedure della comunicazione in emergenza Rev_Feb2018;
  • A8 Procedura operativa rischio sismico e piano verifica edifici scolastici Rev_sett2018_p0301020;
  • A9 Procedure Rischio Industriale Rilevante Rev_Sett2017_p0301060;
  • A10 Procedura per rischio incendi Rev_Sett2017;
  • A11 Procedure operative atti terroristici Rev_sett2017;
  • A12 Procedure Rischio Industriale Generico Rev_marzo2018;
  • A13 Procedure rischio Black-out Rev_Marzo 2018_p0301030;
  • A14 Procedure rischio Idropotabile Rev_Marzo2018_p0301130;
  • A15 Trasporto sostanze Pericolose Rev_Marzo2018_p0301070.
  • TAVOLE:
  • 01a – 01b: Carta delle strutture ed infrastrutture di interesse – scala 1:10.000;
  • 02a – 02b: Carta del Rischio Idraulico – scala 1:10.000;
  • 02aa – 02bb: Carta delle aree allagabili – scenario di media probabilità – scala 1:10.000;
  • 02c NW – 02c SE: Carta degli elementi esposti – scala 1:10.000;
  • 03a – 03b: Carta del Rischio Sismico – scala 1:10.000;
  • 04: Carta del Rischio Industriale – scala 1:10.000;
  • 05a – 05b: Carta del Rischio Incendio Boschivo e di Interfaccia – scala 1:10.000;
  • 06a – 06b: Carta del Modello di Intervento – scala 1:10.000;
  • 07: Progetto realizzazione tipo Tendopoli – scala 1:500;
  • 08: Carta con ubicazione degli idranti – scala 1:2000.

 

  • ALLEGATO C – modulistica:

C1 ordinanza attivazione COC;

C2 attivazione volontariato;

C3 raccolta segnalazioni;

C4 ordini attivazione impianto allertamento acustico;

C5 ordinanze tipo.

 

  • ALLEGATO D – modulistica rilevamento danni:

D1 scheda AEDES censimento danni post sisma.

D2 rilevamento danni imprese

D3 rilevamento danni privati

  • ALLEGATO E – schede tecniche:

E1 elenco componenti COC;

E2 elenco mezzi e risorse della Protezione Civile;

E3 aree di ammassamento soccorritori e risorse;

E4 aree di attesa della popolazione;

E5 aree di ricovero della popolazione;

E6 elenco scuole allagabili ordinate per fattori di rischio;

E7 elenco pozzi;

E8 elenco serbatoi;

E9 elenco distributori di carburante;

E10 elenco allevamenti;

E11A elenco strutture scolastiche comunali;

E11B elenco strutture scolastiche provinciali;

E12 elenco AREE DI ACCOGLIENZA IMPROPRIE (strutture ricettive);

E13 elenco strutture sanitarie;

E14 elenco risorse automezzi comunali;

E15 rubrica telefonica d’emergenza;

E16 enti gestori servizi essenziali;

E17 principali associazioni di volontariato;

E18 mappa siti UNESCO in Vicenza;

E19 Carta degli Elementi della CLE – scala 1:20000;

E20 Elenco Misure di prevenzione M2, protezione M3, preparazione M4 e ricostruzione M5 presenti nella relazione di Piano del PGRA.